C'era una volta lo spaghetti-western
Django (1966)
di Sergio Corbucci
western
Si capisce sin dai primi minuti perché questa pellicola, tra i capostipiti dello spaghetti-western, abbia tanto affascinato Quentin Tarantino: sangue, pallottole, morti truculente, montagne di cadaveri, personaggi dalla lingua sciolta e la pistola veloce. Il protagonista è Django (il miglior Franco Nero), eroe misterioso e solitario che si trascina una bara attraverso il fango di mezza America, parla poco e nasconde lo sguardo sotto il cappello. Salva una donna, si trova un nemico e con esso un tesoro prima di impantanarsi in un finale a metà tra il drammatico e il comico. Un film il cui valore va oltre la trama e la tecnica, ma va ricercato più che altro negli aspetti di novità (e modernità) che ha saputo dare ad un genere, il western classico, vecchio quanto il cinema stesso. Da evitare, in attesa che Tarantino sforni il suo omaggio al genere (Django Unchained), i numerosi sequel "tarocchi" che hanno fatto leva sul successo di questo film utilizzando nei titoli il nome del suo protagonista.
Alto: Epocale scena d'apertura
Basso: Finale rivedibile
domenica 21 luglio 2013
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