Un blog di cinema...

ce n'era davvero bisogno?
Credo che il 99% dei film non siano "brutti" o "belli" in assoluto, e che talvolta anche un singolo elemento ben riuscito possa salvare un'intera opera, basta sapere dove guardare.
Credo anche che la vita di un uomo sia mediamente troppo corta per permettersi di sprecare tempo decidendo quale film vedere, con il rischio poi di aver fatto la scelta sbagliata. Questo spazio nasce con l'intento di fornire qualche indicazione a quanti non vogliono accontentarsi di giudicare un film dalla "trama" o dalla star che recita (senza nessun pregiudizio verso le trame ben scritte e gli attori di livello). Poche righe per sintetizzare gli aspetti che valgono delle pellicole che ho visto, lasciando a wikipedia (cliccando su registi e attori) e a youtube (cliccando sui titoli) l'onere di fornirvi tutte le informazioni supplementari. Per facilitare la consultazione ho creato degli indici apposti, inserendo in Prima Fila i film consigliati, in Peggio del Peggio quelli da evitare e suddividendo le opere per aree tematiche piuttosto che di genere: Film Blu per thriller, noir, poliziesco, azione ecc, Film Bianco per le commedie e i film più "leggeri", Film Rosso per quelli drammatici e affini (ma una singola opera può essere segnalata in più categorie proprio perchè le suddivisioni per genere risultano spesso troppo rigide) e Film Oro per i grandi classici. Infine una sezione più "critica" (Oltre lo schermo) per chi vuole approfondire determinati argomenti. Buona visione.

domenica 24 novembre 2013

Flight

Umane turbolenze

Flight
di Robert Zemeckis (2012)
drammatico


Evitare un disastro aereo e rischiare di essere condannati per omicidio colposo plurimo. E' quello che accade al comandante Whitaker (Denzel Washington, per la prima volta splendidamente quasi scorretto con occhio pesto e bocca impastata), cui riesce meglio passare indenne tra le nubi del cielo che in quelle della vita: quando il suo aereo perde i pezzi tra le nuvole della Georgia lui riesce a portarlo a terra mantenendo il sangue freddo. Ma in quello stesso sangue vengono trovate tracce di vodka e cocaina, dal momento che il comandante la sera precedente al volo, come tutte quelle prima, ha alzato troppo il gomito. Poco importa dunque che sia riuscito a salvare 96 delle 102 persone a bordo: neanche il tempo di ritagliarsi il ruolo dell'eroe che subito deve pensare a difendersi dalle accuse con l'aiuto dell'algido avvocato Don Cheadle. Ma la prospettiva dell'ergastolo non è l'unico problema di un uomo che annega tutti i suoi dubbi nell'alcol credendo di farlo per scelta e non per dipendenza e arrivare sobrio all'interrogatorio finale che potrà scagionarlo sembra impresa più ardua che pilotare un boeing. Zemeckis preferisce tenere al minimo i motori del legal thriller, che rimane comunque intrigante, per planare sull'uomo e sul suo rapporto con la realtà e con il destino. Lo fa con il solito film rigoroso fatto di parole e inquadrature calibrate, che emoziona quando deve emozionare (tanto di cappello per la sequenza dell'incidente aereo), ti sorprende quando non te lo aspetti e sa dosare ironia a perfette impennate di tono, senza perdere quota quando attraversa le insidiose turbolenze della riflessione esistenziale sulla quale plana con un atterraggio da applausi.

Alto: Tempi da grande film hollywoodiano. La scena dell'incidente ben orchestrata
Basso: La retorica è sempre in agguato e un paio di personaggi si perdono tra le pieghe della sceneggiatura

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