Scacco matto alla spy story
Tinker, Tailor, Soldier, Spy (2011)
di Tomas Alfredson
noir
Gary Oldman non lascia trapelare una minima emozione dietro un paio di occhiali troppo grossi e un volto volutamente inespressivo, ed è l'unica cosa buona del film: passo lento, impermeabile, parole misurate, è un ex agente dei servizi segreti britannici che, anni dopo il suo licenziamento a causa del fallimento di un'operazione, viene chiamato a stanare la talpa che si annida nella stanza dei bottoni dell'intelligence inglese. Luci, colori, musiche e stile sono quelli della spy story anni 70, che già di per sè rischierebbe di annoiare anche i fanatici del genere. A peggiorare il tutto ci si mette una trama complicata all'inverosimile dove si susseguono, a ritmo esageratamente lento, presunti colpi di scena che probabilmente non stupirebbero neppure se dopo quindici minuti non si fosse già perso il filo del racconto. Quel che rimane è un esercizio di stile dove l'ambientazione, la regia e la recitazione misurate, in mancanza di un contenuto interessante, rimangono pura forma senza sostanza dando vita a una partita a scacchi che si compiace più della scacchiera che della tattica.
Alto: Gary Oldman, riesce a rendere credibile un personaggio di per sé poco convincente
Basso: Trama complicata all'inverosimile
domenica 3 novembre 2013
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